L’alpinismo di Gilberto Carnevali
A 90 anni, Gilberto Carnevali, affezionato frequentatore di Macugnaga, ha un curriculum veramente eccezionale, un’attività svolta in gran parte con la guida Giuseppe Oberto, ma anche come “senza guida”, con degli amici o con i familiari, in particolare la sorella Paola, la moglie Silvia e la figlia Paola, che è appassionata di sci ripido.
“Avevo solo 8 anni quando i miei genitori mi hanno portato per la prima volta a Macugnaga. Era il 1939 e siamo saliti alla “vecchia” Zamboni. È stato un battesimo gratificante”.
Gli anni Cinquanta diventano i più fruttuosi di Macugnaga. Sempre con Giuseppe Oberto apre una nuova via sullo Strahlhorn. È codificata anche sulla guida del Saglio e consente di compiere in giornata l’andata e il ritorno al Moro. Inoltre con Franco Goglio compie un’altra prima, anch’essa documentata sulla guida ufficiale del CAI e del TCI: la diretta al Piccolo Cervino, sul canale centrale della parete ovest.
Stavolta senza guide. Ma con Giuseppe Oberto eccolo in due belle imprese: la Brioschi alla Nordend e, alla fine di luglio del ’54, la terza ripetizione della Via dei Francesi.
L’elenco delle sue ascensioni è lungo ed è impossibile citarle tutte.
In totale sono state un’ottantina, compresi il Piccolo Fillar, il Rimpfischhorn, le cime della cresta di confine fra il Moro e le cime di Roffel, le ripetizioni alla Jazzi e alla capanna Marinelli.
Per una svista grafica la versione cartacea de “Il Rosa” lo dà per “mancato”, invece Gilberto Carnevali, a 90 anni è ancora vispo come un giovanotto. Involontariamente, si dice sulle Alpi, gli abbiamo “allungato la vita”. Siamo grati ai familiari per una auspicata comprensiva benevolenza.