Giovanni Montagnani
Il legame con Macugnaga, l’incidente, il ritorno in montagna
Giovanni Ludovico Montagnani è una figura eclettica e poliedrica, una di quelle che mette il buon umore quando parli con lui.
Padre di due bambine, alpinista, amante delle attività outdoor, ingegnere elettronico, con una forte sensibilità al clima e all’ambiente.
Giovanni ha un legame con Macugnaga, infatti nel 2020 ha aperto una via sul Marinelli: Furiosa.
“Furiosa è una via che abbiamo aperto a destra di 'Alto Gradimento' abbastanza ripetuta”, commenta Montagnani, “Furiosa vuol essere una via d’avventura, con un solo spit di settimo grado, nella prima parte. Si tratta di una via d’avventura, che abbiamo pensato potesse essere di completamento della giornata per chi va a ripetere “Alto Gradimento” e per chi vuole fare qualche altro tiro e misurarsi con un tipo di scalata più impegnativa psicologicamente. L’ambiente del crestone, ti porta a contatto con il cambiamento climatico, in quanto ripercorre la morena di anno in anno e notare la parete Est che si estingue è qualcosa che fa pensare e capire che l’impatto dell’uomo sulla terra è veramente grande. Vedere sparire qualcosa di meraviglioso come la Est è ovviamente doloroso per tutti. Parliamo di una zona da frequentare, per essere più consapevoli di ciò che sta succedendo sul pianeta”.
Il 3 luglio 2022, il giorno della tragedia della Marmolada, ha avuto un incidente in parete sul Mittelruck, (Valle Antrona), sulla diretta 78, perdendo così l’uso delle gambe. Ma Mercoledì 16 Novembre, dopo una raccolta fondi ideata da Michele Dondi, Giovanni è riuscito a raccogliere in dieci giorni 7.220€, potendo così acquistare una handbike.
“L’idea è stata quella di riguadagnare un pochettino gli spazi aperti che sono impraticabili, come giusto che sia, da una persona in sedia a rotelle. L’ultima cosa che vorrei sarebbe rendere accessibile alla sedia a rotelle ogni spazio naturale, sarebbe un danno ambientale. Però occorre trovare un modo di frequentarli fin dove è possibile. Ora con la mia handbike, mi è possibile salire su ogni strada pa-dronale e raggiungere così anche le più piccole frazioni”, commenta Giovanni. “La raccolta fondi è stata organizzata da un mio amico storico della montagna, Michele Dondi, con il quale facevo attività di endurance. Insieme abbiamo preso le bici, caricato gli sci e fatto da Milano alla Margherita in bicicletta in giornata, in due giorni abbiamo fatto l’attraversata delle Alpi da Sondrio a Davos, per cui gli dispiaceva sapermi bloccato a casa e ha pensato di organizzare questa raccolta per comprare una handbike. Un attrezzo artigianale, fatto a mano e abbastanza costoso”, conclude.
Giovanni abita a 700 metri sul Lago Maggiore e Domenica dopo molto tempo è riuscito a tornare a Coiromonte, un paesino vicino a casa sua. “Ci andavo tutte le domeniche e ritornarci è stata una grande soddisfazione”. Per cui siamo d’accordo con te Giovanni, “Chi beve a questa fonte ritorna a Coiromonte!”