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La Retta Via. Memorial Orazio Bargiga

Marco Botti

Il Vertical di Pieve Vergonte, tra i più ripidi al mondo
Lo so che non mi crederete, ma posso dire, senza timore di smentita, che “la Retta Via” di Pieve Vergonte, con i suoi mille metri esatti di dislivello, spalmati su appena 2,1 km di svolgimento, risulta essere uno dei vertical più ripidi in Italia e nel mondo. Dopo quello di Valgoglio, in provincia di Bergamo (1000 d+ su 1,8 km), la Verticale du Grand-Serre a Cholonge in Francia (1000 d+ su 1,811 km) ed il mitico Vertikal di Fully, in Svizzera (1000 d+ su 1,920 km), la durissima gara ossolana si contende la ripidità con il Vertical km Còl de Lana, nelle Dolomiti venete (1000 d+ in 2 km).

Buona parte del percorso si delinea su terra nera di bosco e radici, alternate da scalinate di legno, che gli organizzatori hanno saputo sapientemente installare per agevolare la progressione, assieme a qualche corda metallica a cui aggrapparsi. Non un solo metro senza guadagnare dislivello: già alla partenza a cronometro, dal primo passo, si sale inesorabilmente. È la classica gara prediletta dagli atleti che in inverno gareggiano nello scialpinismo: i bastoncini, viste le caratteristiche, sono un ausilio fondamentale. Eppure, pendenze vertiginose a parte (che in alcuni punti superano il 60%), non ci sono passaggi tecnici o esposti e nemmeno particolari pericoli oggettivi. Il tracciato parte dai 250 mt di quota della località Gaggia di Pieve Vergonte, sale al Tur, poi attraversa la “Stra Nova”, il sentiero che porta alle miniere della Val Toppa. Arrivati all’alpe Pozzuolo, si prospetta l’ultimo strappo, che conduce al traguardo, ai 1250 mt di quota dell’Alpe Pra.

«Quando, nel 2018, mi è venuta l’idea, condivisa con l’amico Alcide Pirazzi, di organizzare un vertical per rendere più ricca la festa all’alpe Pra, naturalmente la mia mente “distorta” dall’estremo, mi ha portato a optare per un tracciato che avesse delle caratteristiche non comuni ai “mille” vertical che trovi nel calendario di questa particolare specialità». A parlare è Livio Tretto, di Pieve Vergonte, ex nazionale di corsa su lunghe distanze. «La gara si decise di dedicarla a Orazio Bargiga, che era scomparso da poco e che negli anni, nonostante il suo handicap motorio, fu veramente la forza trainante di tutto l’alpeggio e da parte della famiglia ci fu un importante aiuto nell’organizzazione. Chiaramente, nella prima edizione, gli intenti erano quelli di testare gli interessi per questa gara, infatti, non si fece neppure pagare l’iscrizione. Partecipanti a numero chiuso (100) e partenza ogni minuto. Premiazioni a “largo spettro” grazie alla collaborazione di molti piccoli sponsor. Grande successo della manifestazione in tutti sensi. Naturale l’appuntamento alla seconda edizione, nel 2019, che si svolse con poche varianti ma la consapevolezza sulle potenzialità della competizione, con iscrizioni portate a 130 atleti e partenza dei concorrenti ogni 30 secondi (la vincitrice della categoria femminile, fu niente meno che la scozzese Olly Page, già campionessa delle World Series».

Ed eccoci all’edizione di quest’anno, organizzata dall’ASD Skydrunker, che si terrà il 16 luglio, con inizio alle ore 9.00 dalla medesima località Gaggia e con ristoro curato da Paolo Cerutti del Lago delle Rose.

I concorrenti partiranno ogni 30 secondi e potranno essere al massimo 150, con iscrizione online sul sito di WEDOSPORT a 10 euro, entro il 13 luglio. Servizi offerti: gilet della manifestazione, ristoro (corposo) all’arrivo, cronometraggio e assistenza del Soccorso Alpino. Possibilità di pranzo in alpeggio al costo di 15 euro. Obbligatori, caschetto e scarpe da trail running.

La competizione è inserita nel circuito provinciale di gare congeneri “VCOnly-Up Race”, che comprende anche “Il Giove Vertical”, la “Direttissima Ferrari”, il “Vertical del Mottarone”, il “Morissolo Vertical” e il “Vertical del Monte Cimolo”.

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