Claudio Cappelli
Avevamo fissato l’incontro per le cinque di un piovoso pomeriggio.
Lo sorprendo davanti alla sua casa, sotto un ombrello, assorto a costruire una nicchia in pietra.
Mi guarda stupito! Naturalmente, per non sfatare la distrazione che associa gli artisti, aveva dimenticato l’appuntamento.
Da dove cominciamo Claudio?
“Dalla prima casetta che ho costruito nel 1995”.
In quegli anni, dopo la tragica morte del padre, la vita sembrava averlo messo alle corde.
Sua moglie Susanna, per spronarlo e distoglierlo dalla tragedia, lo spinse a costruire miniature incitandolo insistentemente. Da allora non ha più smesso.
“Ne ho costruito 385 in poco più di vent’anni” ed ogni costruzione richiede un impegno di circa quaranta ore.
I primi lavori riproducevano l’antica casa rurale alpina con i muri in pietra, il tetto in piode a due falde senza camino. Lungo labr parete rivolta a sud vi è accatastata la legna secca per l’inverno.
Poco a poco il lavoro si evolve e ora copia, in scala 1:50, edifici del nostro territorio che riproduce fedelmente nei minimi particolari.
Queste riproduzioni potranno essere in futuro preziose testimonianze della nostra architettura spontanea.
La sua mente, fertile come una cornucopia, ha elaborato la riproduzione di un alpeggio o una frazione nel suo insieme, prospettando un lavoro eccezionale.
La collezione comprende anche edifici più ricercati che, a scopo esplicativo, mostrano la struttura costruttiva e le travature. Caratteristiche anche le figure umane (statuine che importa anche dalla Germania) che popolano cortili e cucine; intense nella loro peculiare rappresentazione di vita e lavoro.
Nello stipato magazzino non mancano i presepi che allestisce nei paesi della valle.
Ha vinto premi importanti tra cui il primo alla fiera di San Bernardo e d’Autunno dimostrando che le sue doti di gusto e sensibilità artistica sono apprezzate, ma molte sue creazioni finiscono in beneficienza.
Il fiabesco laboratorio è munito di due sgabelli, uno per se e l’altro per Schizzo, il suo cagnolino meticcio. Dall’alto della sedia controlla e presidia il lavoro del padrone.
“Pronto…si, sono io”.
Riattacca e ride: “sono le mie nipoti nuotatrici Alice e Aurora; hanno vinto oro e argento ai campionati italiani esordienti a Lignano Sabbiadoro. Vorrà dire che le premierò con una casetta!”
© foto Marco Sonzogni