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Guido Bernardo Magistri

Andrea Delvescovo

Sono passati centodieci anni dalla guerra italo-turca, combattuta tra il 29 settembre 1911 e il 18 ottobre 1912, dal Regno d’Italia contro l’Impero Ottomano, per conquistare i territori nordafricani della Tripolitania e della Cirenaica.

Tra i soldati italiani che presero parte al conflitto e nel quale persero la vita è doveroso ricordare due giovani ossolani in servizio al 4° Reggimento alpini del battaglione “Ivrea”: Graziano Dinetti di Premosello Chiovenda e Guido Bernardo Magistri di Vanzone con San Carlo.
Durante la primavera 2022, alcuni volontari dopo aver sistemato la Casa Parrocchiale per l’arrivo dei profughi ucraini hanno ritrovato il cappello e le fasce mollettiere appartenuti a Guido Bernardo Magistri, nato a Vanzone l’ 08.10.1890 e morto per le ferite di guerra, nel secondo ospedale da campo a Derna, il 14.10.1912. Oggi è sepolto nella cittadina libica.

Ma chi era Guido Bernardo Magistri?
Dai documenti ufficiali consultati presso il comune di Vanzone con San Carlo, risulta essere figlio di Enrico Magistri e Giuditta Blardone e di aver avuto tre fratelli: Maria Felicita Lucia (nata a Vanzone il 14.02.1884- morta a Vanzone con San Carlo il 18.10.1967), Luigi Giovanni Giuseppe (nato a Vanzone il 21.05.1885- morto a Vanzone con San Carlo il 10.12.1965) e Giuseppe Pietro (nato a Vanzone il 16.09.1888- morto a Vanzone il 18.04.1911 all’età di 22 anni).
L’ “Alpino”, rivista dell’Associazione Nazionale Alpini, del marzo 2022, riporta l’evoluzione della bombetta dal 1880-1909: “Nel 1880 viene introdotto un nuovo fregio sulla bombetta e per la prima volta compare l’aquila ad ali aperte: sul petto lo scudo sabaudo, insieme alle fronde di quercia, alla tromba, alla piccozza, alle scure e ai fucili incrociati. Nel tondo inizialmente il numero del battaglione, poi di reggimento di appartenenza. La coccarda tricolore, prima laterale, ora è sotto al fregio e la penna è infilata nella nappina che inizialmente è di colore rosso, con il numero di compagnia in bianco su fondo nero e successivamente, nel 1882, con la nascita dei primi sei reggimenti è di colore bianco, rosso, verde o blu Savoia, mentre è di colore giallo ocra per i depositi e lo Stato Maggiore di reggimento.
Per gli ufficiali la nappina è in lamierino argentato con croce sabauda al centro.
Nel 1895, la V rovesciata di lana rossa, che ornava il lato sinistro della bombetta per la truppa e i sottufficiali, diventa di lana verde, colore distintivo del Corpo. Fino alla fine del secolo, le falde laterali sono ancora rialzate. Un telino di cotone bianco copriva la bombetta della truppa e degli ufficiali durante le esercitazioni”.

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