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La festa dei Re Magi

Marco Sonzogni

Alla luce della prossima beatificazione di don Giuseppe Rossi assassinato dai fascisti la sera del 26 febbraio 1945 nel vallone di Colombetti, la tradizionale festa dei  Re Magi di Castiglione, assume un nuovo e più autentico significato.

La festa, che si ritiene la più antica dell’Ossola, prende vigore quando  un vecchio Silvetti, reduce dalla battaglia di Solferino e San Martino, per aver portata a casa la pelle, da Rieti, dove esisteva una fiorente colonia castiglionese di lattonieri, si fece mandare un vezzoso Gesù Bambino, seduto sopra un tronetto” scrive don Severino Cantonetti nel 1956.


La rappresentazione, nella forma attuale, si deve al sacerdote castiglionese Gregorio Birocchi che la introduce, nel quarantennio della sua reggenza,  anche nella sua parrocchia di Seppiana.  A quei tempi era una festa molto sentita e partecipata. Nel gennaio del 1954  da Domo alle ore 13 parte una corriera per Castiglione, che raccoglierà per istrada tutti i gentili e benevoli devoti della nostra bella festa tradizionale. Arrivederci ” riportava Il Popolo dell’Ossola.  
Nel 1966, ad affiancare la corposa sfilata di re Magi, regine e pastori, si crea il presepe vivente che adora il Gesù bambino  donato dai lattonieri.
Nasce in quegli anni anche la ristorazione pomeridiana a base di trippa. Nel 1977 , per la prima volta, il piccolo Alessio Faggi interpreta il bambino vivente. Nel 1984 il  si costituisce il ” Comitato musica”, tutt’ora efficiente che si occupa di organizzare l’intrattenimento bandistico.
Quest’anno è intervenuto il Premiato Corpo Musicale di Bannio. La sacra famiglia e stata rappresentata dalla coppia di Matteo Adobatie Ambra Romen con il loro figlioletto Samuele. Don Fabrizio Cammelli e il sacerdote castiglionese Gaudenzio Martini hanno concelebrato la funzione religiosa nella chiesa parrocchiale di San Gottardo che, come consuetudine, ospitava il tradizionale abete carico di doni.

 

L’antica tradizione dei Re Magi a Castiglione, una pagina di storia

La tradizione antica vuole che nella domenica dopo l'Epifania a Castiglione arrivino i Re Magi con grande corteo. E così quest'anno la festa tradizionale cade l'8 gennaio. Chi ha ideato questa festa? La sua origine si affonda nei secoli della nostra storia religiosa. Ne certo il motivo per cui sorta, un motivo non tanto esemplare ma comunque sempre lecito almeno nei poveri paeselli di montagna. Alla fine d'ogni anno i nostri vecchi vedevano sempre il bilancio della chiesa in passivo: come risolvere l'annosa questione?
Col loro fiuto realistico e senso pratico nei problemi escogitarono questa rappresentazione sacra che oggi impegna considerevolmente in un mondo ove tutto si perfeziona almeno a livello sufficiente. E così con la grande abbondanza di offerte che viene portata tradizionalmente nella festa si salva anche il bilancio della chiesa.
La forma attuale della sacra rappresentazione del corteo dei Magi fu data dal sacerdote castiglionese don Gregorio Birocchi che nel suo quarantennio di vita quale arciprete di Seppiana, ivi pure introdusse la natalizia rappresentazione.
Durante gli anni di guerra la religiosa evocazione era degenerata per mancanza di elementi giovanili: ragion per cui il prevosto aveva pubblicato in chiesa che mai più si sarebbe ripetuta. Ma ci fu una pronta reazione popolare: nella notte il parroco fu svegliato di soprassalto da una scarica furiosa di calci sulla porta di casa con proteste, ingiurie e minacce confuse ed anonime, forse più provocate dal vino che da un retto giudizio.
Comunque si capì che la tradizione era troppo radicata nel popolo, bisognava girare gli ostacoli, o meglio bisognava rimboccare le maniche e cristianizzare la rappresentazione il più possibile. Non fu facile impresa perchè gli attori si presentano sempre all'ultimo momento: comunque la fatica fu sufficientemente ripagata ed oggi la rappresentazione popolare ed anche folclore è il presepio vivente che quest'anno è alla sua seconda edizione; l'anno scorso i consensi furono unanimi: bello, veramente bello, tutti dicevano. La domenica 8 l'orario è questo: alle ore 14,30 cominciano le funzioni di chiesa, brevi per altro per lasciare il posto a quello che segue: arrivo dei tre Re in corteo fra canti, suoni, luci, folclore natalizio; omaggi e colloqui dinanzi alla grotta fra magi, la Madonna e S. Giuseppe e gli angeli; il pino viaggiante alto dieci metri carico di doni; il suono potente della banda musicale di Fomarco, ecc.
La manifestazione come al solito attirerà una grande massa di gente da tutti i paesi vicini

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