Le bacche della stagione invernale
Macchie di colore che illuminano i boschi
La lunghissima estate è finita, l’autunno ha portato via le foglie dai rami, che ora si mostrano nudi, ma la natura ci ha fatto un regalo: le colorate bacche che illuminano i boschi. Ho pensato di raggruppare i diversi tipi di bacche in due gruppi, per non generare confusione: le bacche velenose e quelle commestibili.
Bacche Velenose
Berretta del prete, (Euonymus europaeus): è una pianta di modeste dimensioni, che durante la primavera forma dei piccoli fiori bianchi, che in autunno danno origine a caratteristici frutti rosa acceso e la curiosa forma ricorda il cappello usato dai sacerdoti cattolici. Cresce nei boschi misti di latifoglie.
Tutte le parti della pianta sono velenose e l’ingestione dei bellissimi semi può risultare mortale, agendo come purgativo violento.
Nelle nostre valli però è sempre più rara, quindi se la incontrate durante le pulizie dei terreni, non tagliatela, ma cercate di propagarla.
Salsapariglia, (Smilax aspera ): è una piccola erba rampicante, dal fusto flessibile e delicato, ma cosparso di spine acutissime. Le sue bacche mature sono rosso vivo e passano dal verde, al giallo, all’arancio.
È conosciuta dai bambini, perché associata ai Puffi, i celebri ometti blu inventati nel 1958 dal fumettistabelga Peyo. Essa costituisce il loro alimento base e guai se venisse a mancare: perderebbero anche il colore blu.
Agrifoglio, (Ilex aquifolium): conosciutissimo anche dalle popolazioni celtiche di tutta Europa fin da prima dell'avvento del Natale cristiano, è una pianta considerata magica. Il contenuto di saponine come meccanismo di difesa da parte delle piante contribuisce a rendere l'agrifoglio tossico per gli esseri umani, poiché irrita lo stomaco e l’intestino. Altri componenti lo rendono dannoso per il sistema nervoso e per il cuore.
Bacche Commestibili
Corniolo, (Cornus mas ): è di solito un arbusto o un alberello dalle foglie ben appuntite, che si riconoscono bene dalle nervature che le percorrono. È diffusissima nelle nostre valli. Le bacche sono buone quando sono di un bel rosso scuro, allora non sono più aspre e astringenti, ma hanno un sapore delizioso!
Pungitopo, (Ruscus aculeatus): è un arbusto sempreverde con tonde bacche rosse, (attenzione sono Velenose), impiegate come ornamento natalizio. Appartiene alla famiglia delle Asparagacee. Il suo nome “pungitopo” deriva dall’antico uso che si faceva della pianta in campagna, dove veniva utilizzata dai contadini per difendere i cibi nelle dispense, appunto dai topi.
Si credeva che il pungitopo tenesse lontano il male e che portasse fortuna, infatti un tempo lo si piantava intorno alla casa per proteggerla.
I germogli sono molto simili agli asparagi selvatici, pertanto si presentano come lunghi e sottili ramoscelli verdi, che di norma spuntano dalla terra in prossimità della pianta. Hanno un gusto amarognolo, raccolti da marzo a maggio, vengono utilizzati in cucina al posto dei costosissimi asparagi.
Ginepro, (Juniperus communis): le bacche di questa pianta maturano nel corso dell’anno, ma in autunno la quantità di bacche viola aumenta. Essendo una pianta che non produce né fiori né frutti, è infatti una Gimnosperma, come le Conifere. Non si tratta realmente di bacche, ma di coni chiamati galbuli. Da assaggiare quando sono belli maturi per il loro sapore dolce, oltre che aromatico. Il ginepro viene infatti utilizzato in cucina, per aromatizzare soprattutto gli arrosti.
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