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Niente neve nei paesi e piste innevate sopra ai duemilacinquecento metri.

Maurizio Marzagalli

Avremo sempre più inverni senza neve? Sarà possibile sciare solo sopra ai 2500 metri?
Secondo quanto pubblicato sulla rivista “The Cryosphere” e redatto da un pool di scienziati e ricercatori europei dell'SLF e dell'SPF di Losanna, l’impatto dei cambiamenti climatici sulle Alpi sarà devastante. Secondo lo studio scientifico ci saranno sempre più vacanze di Natale verdi e senza neve.

Inverni senza neve

Lo scorso mese di dicembre, in quasi tutte le stazioni alpine, è stato il meno innevato dall'inizio delle misurazioni, cioè da circa 150 anni.
Lo studio prosegue dicendo che le Alpi rischiano di perdere fino al 70% della normale copertura nevosa entro la fine del secolo, soglia che potrebbe passare al 30% nel caso l’aumento globale delle temperature restasse sotto i 2°C come previsto dall’accordo di Parigi del 2016.
L’accorciamento o la totale perdita della stagione sciistica sarà il primo effetto dovuto ai cambiamenti climatici. Stazioni sciistiche poste sotto ai 1200 metri scompariranno e solo al di sopra dei 2500 m si potrà avere un sufficiente accumulo di neve naturale.
Il manto nevoso sulle Alpi diminuirà sensibilmente in ogni caso.
Tutto ciò andrà a penalizzare i conti dell’intero comparto turistico invernale gli effetti negativi si ripercuoteranno sull'intera economia. Avremo sempre meno neve e una stagione sciistica più breve.
Dal canto suo, Luca Sergio di MeteoLive Vco segnala: «Secondo le rilevazioni compiute dalla NASA in 6.300 stazioni, le temperature registrate lo scorso gennaio, sono state di 0,92°C oltre la media; i dati sono stati divulgati dal Goddard Istitute for Space.
Negli ultimi anni il gennaio più caldo è stato registrato nel 2016 con 1,12°C oltre la media; al secondo posto gennaio 2007 con 0,96° sopra la media e terzo posto per gennaio 2017 con 0,92° oltre alla media.
Le rilevazioni fanno riferimento al periodo compreso fra il 1880, anno di inizio delle registrazioni delle temperature globali, e il gennaio 2017».

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Grazie agli amici di macugnaga.net per le foto

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